Pensare la scuola  

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Sei incontri di un'ora - da febbraio a maggio su piattaforma Goodle Meet

 

Programma degli incontri     Video   

link per il collegamento: meet.google.com/giv-twwk-dsm

 

Il Collegio dei Docenti compie 50 anni e li dimostra.

Quando fu istituito all’interno della cornice dei Decreti delegati era l’epoca delle grandi lotte degli studenti e del grande processo di democratizzazione che coinvolse il mondo del lavoro e la società civile nel suo insieme. Quelle riforme furono accompagnate da profonde innovazioni che modificarono metodi e programmi d’insegnamento sulla spinta di un forte protagonismo di studenti, insegnanti e lavoratori.

Cinquanta anni dopo è giusto domandarsi se la scuola è ancora in grado di essere una istituzione viva e partecipata, se le tante contraddittorie “riforme” subite ne hanno incoraggiato o meno la capacità innovativa, migliorati i livelli partecipativi, reso più funzionali i suoi organi di governo.

 

Il Collegio dei docenti, ingigantito nelle dimensioni, conserva intatte le funzioni definite nei decreti del 1974, ma come le esercita? È ancora l’organo propulsivo nella gestione del progetto didattico e di garanzia dei processi di eguagliamento delle opportunità? Oppure è necessario un nuovo protagonismo che ne restituisca centralità nella gestione democratica dell’istituzione scolastica?

 


un appello della FLC CGIL per salvaguardare il valore nazionale dell’istruzione

Un’azione congiunta insieme ai sindacati maggiormente rappresentativi

per salvaguardare il ruolo nazionale della scuola della Repubblica

 

Tre progetti di legge sulla scuola da parte dei partiti d'opposizione

CAMERA DEI DEPUTATI

PROPOSTA DI LEGGE D’INIZIATIVA DELLE DEPUTATE PICCOLOTTI, ZANELLA  

Alleanza Verdi Sinistra Italiana

Disposizioni concernenti l’organizzazione del sistema nazionale pubblico di istruzione e l’elevazione dell’obbligo scolastico

 

Presentata il 24 gennaio 2023

CAMERA DEI DEPUTATI

PROPOSTA DI LEGGE D'INIZIATIVA DEL DEPUTATO ORFINI

Partito Democratico

Modifiche all’articolo 64 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, e altre disposizioni concernenti la formazione delle classi nelle scuole di ogni ordine e grado

Presentata il 13 ottobre 2022

CAMERA DEI DEPUTATI

PROPOSTA DI LEGGE D’INIZIATIVA DEI DEPUTATI CASO, AMATO, CHERCHI, ORRICO 

Movimento 5 Stelle

Modifica all’articolo 64 del decreto-legge n. 112/2008, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 133/2008, e in materia di formazione delle classi nelle scuole di ogni ordine e grado e di riorganizzazione della rete scolastica

Presentata il 27 marzo 2023

 

Sistemi di valutazione:
Lo stato dell'arte in Europa dal Corriere della sera del maggio scorso.
La valutazione descrittiva in una recente esperienza di ricerca Andis ottobre 2023
Il parere espresso per la scuola primaria dal Consiglio Superiore Pubblica Istruzione nel dicembre 2020 
Per partecipare vai al link http/bit.ly/44UvHzn

Piero Calamandrei
il Discorso in difesa della Costituzione
24 ottobre 2023 ore 9.30 
Salone degli Affreschi Società Umanitaria

Piero Calamandrei

La Fondazione Roberto Franceschi propone un incontro per le scuole superiori per far conoscere agli studenti il famoso “Discorso sulla Costituzione che Piero Calamandrei tenne proprio in quel Salone il 26 gennaio 1955. Intervengono lo storico Carlo Greppi e l’ex magistrato Gherardo Colombo

 

Impietoso il recente Rapporto Invalsi... La scuola trascina di anno in anno i propri deficit e le proprie contraddizioni: in ritardo rispetto all'Europa e con profondo divario tra aree geografiche del paese.

Poi si azzardano le solite ricette che rischiano di peggiorare la difficile condizione di subalternità rispetto ai temi dell'occupabilità e del mercato del lavoro.

L'ultimo Rapporto Istat sull'istruzione svela l'arcano: la condizione della scuola italiana corrisponde al disinvestimento operato negli ultimi 20 anni

Indicatori OCSE

 

Sono parole dolorose e pesanti quelle usate da Elisabetta Condò  per arginare il clima di sospetto e diffidenza diffuso da alcuni media  e avallato da commentatori che si ergono da giudici riversando sulla  scuola i mali e le profonde contraddizioni di questa società. Le parole consegnate a un quotidiano stanno generando sui social dolore e solidarietà per lei: in tanti commentano, condividono e rilanciano un grido di allarme sull'indifferenza politica che accompagna la scuola da anni. La cultura della competizione, del merito, del successo a tutti i costi produce disuguaglianze sociali e sofferenze che colpiscono principalmente i più giovani. 

 

Leggi il testo della lettera di Elisabetta.

18 luglio Liceo del made in Italy

made in italy.png (448 KB)

Qui la registrazione del seminario della FLC CGIL

La scuola si riprende la parola

intervista di Tecnica della Scuola a Missaglia

 

 

 

Le immagini della Scuola di Atene e della Scuola di Barbiana ci propongono il confronto tra la potenza dell'immaginazione artistica di Raffaello che risponde alle suggestioni di papa Giulio II e la infinita forza di volontà di Don Milani, esiliato da un altro papa cinque secoli dopo, ma determinato a combattere le disuguaglianze in quella sperduta contrada senza strada, senza luce e senza acqua corrente. Clicca sulle immagini per saperne di più.
File:"The School of Athens" by Raffaello Sanzio da Urbino.jpg
Raffaello Sanzio - La scuola di Atene
Don Lorenzo Milani e la scuola di Barbiana

Un sito per incontrare le scuole

per rinnovare il mandato che la Costituzione repubblicana assegna. Molti ostacoli ancora oggi ne impediscono la funzione laica, democratica, interculturale, unica condizione per una scuola di tutti e di ciascuno. Serve un pensiero nuovo che dia valore all'impegno di chi studia e di chi lavora. Che sia capace di trarre ispirazione dall'ideale creativo di Raffaello Sanzio e dalla irriverente forza critica di Lorenzo Milani.

Il nostro impegno

Pensare la Scuola vuol dire metterla al centro dell’attenzione di chi la fa e di chi ha il compito di governarla, un’operazione non facile perché trascina altri importanti significati sui quali è facile registrare passione e amore, ma anche ignobili propositi. Innanzitutto dobbiamo verificare se è condivisa la missione che i costituenti assegnarono alla Repubblica con il secondo comma dell’art. 3: “E` compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese." In queste parole c’è un esplicito mandato, la scuola è la principale istituzione a cui è affidato il compito, nelle prime età della vita di ragazze e ragazzi, di operare per la libertà e l’uguaglianza di tutte e tutti al fine del pieno sviluppo della persona umana

La scuola nel nostro paese non assomiglia per niente a quello che la Costituzione indica, malgrado gli sforzi di persone eccezionali che mantengono in vita quelle aspirazioni, la scuola rimane per la politica nazionale e per gli amministratori locali un problema fastidioso, sul quale non si misura il consenso dei cittadini, non se ne richiedono i voti.  

Poi c’è anche una debolezza intrinseca per la scuola militante, da oltre trent’anni si è arrestata quella spinta all’autoriforma che consentì la nascita degli Organi Collegiali, i modelli sperimentali e di tempo pieno, l’inserimento della disabilità, le 150 ore ecc. sempre sulla spinta di maestri come Mario Lodi, Lorenzo Milani e molti altri.

Cosa è utile fare per invertire questo stato di cose? E’ necessario analizzare e descrivere i problemi che impediscono alle nostre scuole di esercitare la funzione costituzionale che è stata assegnata. Se è il caso denunciare le responsabilità amministrative e politiche di chi gli ostacoli li mette, non li toglie. Poi occorre riconoscere la necessità di una politica scolastica sul territorio che sia di supporto agli istituti e consenta di riunificare le rivendicazioni e superare la reciproca concorrenza tra istituti. Occorre migliorare gli strumenti di analisi sugli insuccessi scolatici per poi avere la forza di fare le proposte capaci di promuovere un vero cambiamento.

E’ auspicabile che nel dibattito che si vorrà avviare su questi temi ciascuna/o pensi la scuola a partire dalla propria esperienza, cittadino o lavoratore della scuola, studente o amministratore, sindacato o partito che sia.